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| DA: http://www.italia-news.it/?idcnt=25752&lang=itE il Festival di Sanremo tira fuori il dialetto dal cilindro. E vai col liscio... Autore: Kimi pubblicato il : 15/11/2009
E' opinione diffusa che non sarà facile per la Clerici realizzare un Sanremo bello e visto come quello dello scorso anno firmato Bonolis e Luca Laurenti. E probabilmente anche alla Rai lo sanno tanto che non sanno più che tirare fuori dal cilindro per rendere la punta della programmazione RAI, Il festival della canzone italiana, interessante e gradevole almeno quanto quello che tutti ricordano lo scorso anno.Cantanti a parte (si parla di Valerio Scanu già favorito prima ancora che sia ufficializzata la sua presenza) la novità di cui si parlerebbe in queste ore e che dovrebbe rendere felice chi pagherà a breve il canone Rai sarebbe l'introduzione del dialetto. Immaginate a pensare a canzoni cantate in sardo (niente male...ricordate i mitici Tazenda?) o in napoletano (e perchè no? il dialetto napoletano è praticamente l'italiano nel mondo e O sole mio è l'inno) o magari una bella canzone in romanesco ci farebbe ricordare i bei tempi del Sanremo di Rascel...Provate anche ad immaginare canzoni cantate in veneto stretto o in lumbard, qualche stornello in pugliese e siciliano. Insomma il festival della canzone italiana sarebbe anche il festival del dialetto italiano che ha tutto il diritto di essere preservato (ci sono sempre proposte che vogliono introdurre il dialetto nelle scuole).
E allora? Domani dovrebbe essere ufficiale e nel regolamento di Sanremo Festival 2010 ci sarà la norma sul dialetto. Saranno contenti i leghisti tanto che La Padania, organo della Lega titola "Una grande vittoria dei popoli" e sicuramente lo è dei popoli del nord visto che i dialetti del sud sono cantati nel mondo dai più famosi tenori... forse Garibaldi avrebbe qualcosa da ridire, ma certo è che se tutto ciò è la novità di Sanremo sembra ancora pochino...come reagiranno i discografici? La FIMI sembra contraria e il suo presidente Mazza (stesso cognome del direttore artistico del festival) "Oggi si dovrebbe favorire l’esportazione della musica italiana nel mondo tramite una grande vetrina del made in Italy invece di trasformare Sanremo in una festa di paese"...
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